Castelli Romani

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I Castelli Romani
Più di 2000 anni fa.
Immaginiamo Roma, metropoli Repubblicana e Imperiale, popolosa, opulenta e in quei tempi, davvero, padrona.
A 20 km a sud est della città tra il mare e le valli preappeniniche, dove correvano le strade consolari dei grandi collegamenti con le Province del Sud, si offrivano ai ricchi romani dolcissimi e boscosissimi rilievi collinari , vicini e facilmente accessibili, con due splendidi laghi sulle cime ex vulcaniche, con vista mare da un lato e vista dei monti Appennini dall’altro.
E allora è facile capire come , consoli e Imperatori, generali e ricchi commercianti, facessero a gara per realizzare templi e ville su quei dolci pendii, ricchissimi di aria salubre, portata dal ponentino dal mare, rigogliosi di pinete e di fitti boschi pieni di cacciagione.
E, scorrendo la storia di Roma, è capire, come Papi e Cardinali nel Rinascimento, dessero il segno della loro ricchezza e della loro potenza con la costruzione, in quei luoghi prediletti dalla natura, delle loro magnifiche ville.
Poi, si è iniziato a chiamarli Castelli Romani, dicono intorno al 1400. Ma non immaginiamo i Castelli della Loira o della Bretagna o della Scozia. Erano le ville dei tanti ricchi romani, consoli, Imperatori, Principi, Cardinali e Papi. Nel corso della storia avevano aggregato intorno a sé, contadini, artigiani, soldati ed anche popolani in cerca di difesa.
Intorno a quei templi ed a quelle ville o castelli dei nobili e feudali di allora sono nate le cittadine di oggi: Albano Ariccia, Castel Gandolfo e Rocca Priora, intorno ai Savelli prima e ai Gandolfi poi, Montecompatri e Rocca di Papa intorno agli Annibaldi, Marino degli Orsini, Monteporzio Catone, Nemi , Genzano e Lanuvio dei Colonna.
Di fronte a noi vediamo i Castelli Romani, basta allungare lo sguardo all’altra parte della valle formata da i nostri Colli Prenestini e dai Colli dei Castelli Romani. Sono distanti 20 KM.
Con i Castelli romani abbiamo in comune la stessa direttrice sud est da Roma , lo stesso clima, le stesse tradizioni un po’ romane ed un po’ ciociare, gli stessi piatti tipici (fettuccine nall’uovo, spaghetti alla carbonare, pappardelle, pasta e ceci e baccalà, fagioli con le cotiche, la trippa alla romana, l’abbacchio a scottadito, le puntarelle e tantissimi altri), soprattutto abbiamo in comune la stessa romanità e la stessa cultura ironica , disincantata, e qualche volta passionale, della tradizione popolana romana. Non abbiamo lo stesso dialetto, anzi nemmeno le stesse cittadine dei Castelli Romani hanno dialetti uguali tra di loro, ognuna ha il suo esclusivo, anche se le distanze tra un Comune e l’altro a volte sono di pochissime centinaia di metri.

I Castelli Romani

Con la denominazione di Castelli Romani si indica un insieme di paesi o cittadine dei Colli Albani posti a breve distanza da Roma, direzione Sud-Est, nel territorio corrispondente all’antico Latium Vetus. Il Parco Naturale dei Castelli Romani è un’area protetta di particolare interesse naturalistico. I Paesi che compongono quest’area sono sedici:

1. Albano Laziale, con la Basilica di San Pancrazio, di origine costantiniane, che viene generalmente chiamata Chiesa di Santa Maria Rotonda, a causa della forma circolare, in quanto fu eretta sul ninfeo della villa di Diocleziano. Il Cisternone, che è un serbatoio sotterraneo risalente al II secolo, tutt’oggi ancora utilizzato. Adiacente al Cisternone, c’è la Chiesa di San Paolo, costruita nel XIII secolo e consacrata nel XVIII secolo. Alle spalle di questa chiesa si possono osservare dei resti della recinzione dell’anfiteatro romano. Villa Ferrajoli, originaria del XIX secolo, è immersa in uno stupendo giardino, ed è sede del museo civico, che raccoglie reperti della preistoria e dell’età romana. Le catacombe di San Salvatore, nascosto sotto la chiesa di Santa Maria della Stella, che è un complesso cimiteriale costruito nel III secolo;

2. Ariccia, con il Palazzo Chigi, progettato da Gian Lorenzo Bernini nel XVII secolo per volere di Papa Alessandro VII Chigi, dove sono state girate alcune scene del film di Luchino Visconti, Il Gattopardo. Il Barco Chigi annesso al Palazzo, nome che deriva dall’uso che nel Seicento si fece di quest’area, quale recinto per animali da caccia. La Collegiata dell’Assunta e il Santuario di Maria Santissima di Galloro, sempre progettate dal Bernini ed infine l’Ex Collegio di San Nicola, un grande complesso di edifici che oggi ospita il Municipio;

3. Castel Gandolfo residenza estiva del Papa, a ridosso del lago di Castel Gandolfo o lago di Albano. Qui, oltre al caratteristico centro storico, si possono ammirare la Piazza della Libertà, con al centro la fontana attribuita a Gian Lorenzo Bernini, la Chiesa di San Tommaso da Villanova, sempre del Bernini, il Palazzo Pontificio, progettato da Carlo Maderno e Villa Torlonia;

4. Colonna, presenta un castello della prima metà del XI secolo, che nel Medioevo faceva parte della città quintanense, in cui oggi è inserito il centro storico del paese che prende il nome da una delle varie colonne che caratterizzavano il Labicum Quintanense. Il paese possiede anche la Chiesa di San Nicola di Bari e quella di San Rocco, patrono della città;

5. Frascati città del vino, presenta molti edifici importanti tra cui la Cattedrale di San Pietro, con una facciata di Girolamo Fontana, che ha realizzato anche la fontana che si trova sulla piazza omonima, la Chiesa del Gesù, la chiesa di San Francesco, anche detta dei “Cappuccini”, Santa Maria in Vivaro o San Rocco, il Palazzo Vescovile e molteplici ville tra cui: Villa Torlonia, Villa Aldobrandini, Villa Falconieri e Villa Lancellotti;

6. Genzano di Roma, paese famoso per il pane IGP e per l’Infiorata, che si realizza la domenica del Corpus Domini, ha un piccolo borgo medievale, con la chiesa di Santa Maria della Cima, una torre dell’antica fortezza dell’importante Palazzo Sforza-Cesarini;

7. Grottaferrata, dove è possibile visitare la suggestiva Abbazia di San Nilo fondata nel 1004, al di fuori del centro storico, a circa 3 km dalla città, lungo la via Anagnina, presenta le catacombe Ad Decimum, un suggestivo complesso cimiteriale paleocristiano datato III-V secolo d.C., che conserva intatti buona parte dei loculi;

8. Lanuvio, possiede il Santuario di Giunone Sospita, un pregevole piccolo Museo Archeologico dedicato alla conservazione dei reperti della Lanuvium romana e preromana, un tratto basolato di strada romana (antica Via Astura) ed un antico ponte (Ponte Loreto), costruito intorno al I secolo d.C., la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, riedificata su una preesistente costruzione gotica e il palazzo Colonna molto alterato. Seicentesca è la Fontana degli scogli di Carlo Fontana;

9. Lariano, famoso per la Sagra del fungo porcino, che si svolge la seconda e la terza settimana di settembre, e per il pane I.G.P, sorge alle pendici del Monte Algidus, sulla cui sommità vi era, ai tempi dell’Impero Romano,un validissimo avamposto di difesa di Roma e nel Medioevo, invece, un castello fortificato che estendeva il suo dominio su una vasta zona;

10. Marino, dove si svolge, nel primo fine settimana di ottobre, la rinomata Sagra dell’Uva, è caratterizzata dalla chiesa di San Barnaba, la Fontana degli Schiavi o dei Mori, da dove sgorga il vino nel periodo della Sagra, la Fontana di Nettuno o del Cavallo e Palazzo Colonna, in gran parte adibito ad uffici comunali;

11. Monte Compatri ha un’antica fortezza su cui si ergeva la cittadina e la chiesa di S. Maria Assunta;

12. Monte Porzio Catone, nel cui borgo antico, che conserva discretamente le sue chiese, si trovano il Palazzo Baronale e l’arco d’accesso al borgo, annualmente (in genere ad aprile) si celebra la grande Manifestazione-Mostra delle orchidee. Nel territorio limitrofo sono situati anche l’Osservatorio Astronomico, la grandiosa Villa Mondragone con il criptoportico del Barco Borghese, nome che deriva dall’uso che nel Seicento si fece di quest’area, quale recinto per animali da caccia ed il sito archeologico di Tusculum;

13. Nemi è famosa per la Sagra delle Fragole (nel primo fine settimana di giugno) e per il suo lago avvolto da un’atmosfera magica, sulle cui sponde è collocato il famoso Museo delle Navi Romane, risalenti all’età imperiale e fatte costruire da Caligola, nipote ed erede dell’Imperatore Tiberio. Nel 1944, un terribile incendio, forse opera delle truppe tedesche, ormai in ritirata, distrusse questo rarissimo cimelio. Oggi nel museo, riaperto solo nel 1988, dopo un completo restauro, si possono vedere solo i modellini in scala 1:5 delle navi ed alcuni reperti recuperati dalle navi stesse, un tratto della strada romana che conduceva al Tempio di Diana, nonché mostre temporanee. A Nemi si possono ammirare anche il Palazzo Ruspoli, costruzione medioevale edificata dai Conti di Tuscolo, il Tempio di Diana Nemorense, di cui rimangono i resti di una costruzione romana rettangolare, con parti del portico del peristilio ed un’ara circolare. Vicino al tempio sono stati rinvenuti anche i resti di un teatro;

14. Rocca di Papa, della cui bella Rocca oggi non resta quasi più nulla, a causa della spoliazione ordinata da papa Paolo III e per una serie di demolizioni avvenute alla fine dell’800. La Chiesa dell’Assunta, del XVII secolo, è crollata in seguito a lesioni causate da un terremoto, fu ricostruita nel XIX secolo. Monte Cavo, l’antico “Mons Albanus”, a 7 km di distanza dal centro, è raggiungibile con una strada carrabile a pagamento o da un comodo sentiero in mezzo al bosco, che si prende dalla piazza principale dei Campi d’Annibale e che, ad un certo punto, si tramuta in una suggestiva strada in lastricato romano, l’antica Via Sacra, che conduce al Tempio di Giove Laziale a cui le popolazioni latine erano estremamente devote. Lì, dove la Vergine avrebbe compiuto un miracolo, venne eretto un Santuario che conserva un affresco di Antoniazzo Romano realizzato su roccia. Il Monte Cavo è la seconda vetta dei Colli Albani e da qui si può ammirare lo stupendo scenario in cui contemporaneamente si vedono i due laghi, quello di Albano e quello di Nemi. Non lontano dal centro del paese si può visitare il Complesso di Palazzolo, una struttura che conserva ancora intatta la sua originaria architettura cistercense ed il sepolcro di un console romano, scolpito nella roccia;

15. Rocca Priora, il più alto comune dei Castelli Romani (800 metri circa sul livello del mare), oltre agli spettacolari paesaggi, che mostrano in un colpo d’occhio le colline che circondano Roma e si allungano fino al mare, i punti di interesse principali sono rappresentati dalla Chiesa di San Giuseppe Artigiano e da quella parrocchiale della Madonna del Buon Consiglio. Non lontano da Rocca Priora, sorge anche il Santuario della Madonna della Neve, alla quale è dedicata anche una festa a cavallo tra i mesi di luglio e agosto;

16. Velletri presenta opere importanti tra cui la Torre del Trivio del 1353 con accanto la Chiesa di Santa Maria del Trivio, il Palazzo comunale, l’Oratorio di Santa Maria del Sangue, la Cattedrale dedicata a San Clemente ed il Museo Capitolare.

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